Considerato l’ingresso della Calabria, Rocca Imperiale è uno dei borghi medievali più pittoreschi dell’intera regione. Non a caso nel 2018 è diventato uno dei Borghi più belli d’Italia.
Le bellezze naturali del paesaggio e del mare, il patrimonio architettonico e storico, il clima e la posizione geografica tra il Parco Nazionale del Pollino, la pianura di Sibari e il territorio del Metapontino creano un polo turistico di grande richiamo tra le rotte calabresi.
Il borgo antico si inerpica su una collina con le case disposte su terrazzamenti ai piedi della rocca che ha dato il nome al borgo. Ha ancora l’aspetto di un borgo medievale con i suoi vicoli, le ripide salite, l’antico campanile e le costruzioni militari.
L’immagine che il visitatore ha è quella di una piramide che fiancheggia il pendio della Rocca e scende dolcemente verso la pianura.
Ci sono 7 chilometri di bellissime spiagge ai piedi della Rocca Imperiale costituite da scogliere, ciottoli e sabbia fine e dorata, come le spiagge di San Nicola e Lungomare, che offrono una meravigliosa vista del Castello Svevo che domina la sommità della collina. Le spiagge di Rocca hanno ottenuto due vele nella Guida Blu di Legambiente.
Il castello svevo diRocca Imperiale
L’imponente castello svevo di Rocca Imperiale sorge sulla sommità del colle su cui si estende tutto l’abitato. La fortezza fu ordinata da Federico II di Svevia nel 1221 e ordinò la costruzione o la ristrutturazione di 200 castelli a scopo difensivo nell’Italia meridionale.
Il castello sorse in un luogo di grande importanza militare e strategica e di sorveglianza estesa a tutto il Golfo di Taranto.
Lo sviluppo dell’abitato seguì la costruzione del castello, richiamando la popolazione da una serie di insediamenti fortificati della zona. Molti feudatari si alternarono al governo dell’area, costantemente sotto attacco barbaro, nei successivi 200 anni.
Nel 1664 il castello resistette all’attacco di 4000 pirati saraceni che devastarono la Rocca, distruggendo l’antica chiesa duecentesca nel centro storico di cui rimane solo il bel campanile romanico con bifore e cornici. Nel 1989 gli ultimi eredi della famiglia proprietaria del castello decisero di donarlo al Comune di Rocca Imperiale.
Il museo delle cere
Il Museo delle Cere di Rocca Imperiale è ospitato nell’antico Monastero dei Frati Minori e offre un’atmosfera sensazionale e suggestiva attraverso lo spettacolare connubio tra sacro e profano.
Molte le personalità rappresentate nelle cere, con raffinate e nette somiglianze con coloro che furono i simboli del XX secolo, contribuendo a far luce e dare spessore economico, artistico, culturale, politico, religioso e sociale all’Italia e all’intero umanità.
Da Federico Il di Svevia a De Gaspari, da Mussolini a Che Guevara, da Madre Teresa di Calcutta a Rita Levi Montalcini, da Giuseppe Verdi a Totò, tutti tagliati naturalmente con occhi di vetro e capelli veri adornati da abiti più che veri.
Il museo è visitabile tutti i giorni ed è teatro di numerose iniziative artistiche e culturali come mostre d’arte, rappresentazioni teatrali, rassegne cinematografiche e anche manifestazioni musicali e folcloristiche.
Il villaggiodel cinema
Il cinema si è guadagnato il posto come una delle eccellenze di Rocca Imperiale. Rocca è stata scelta tra decine di location per realizzare un film che unisca gli ideali e il “miracolo” religioso con i problemi attuali dai quali il sud Italia non riesce a separarsi e che danneggiano la terra e l’umanità. Il film era diretto dal maestro Pupi Avati che, all’epoca, definiva Rocca Imperiale un “set cinematografico naturale”.
Il film è forte, pieno di significati allegorici ambientato in una situazione moderna e contorta che un regista come Avati ha intessuto in modo nuovo. Il film dura 90 minuti e Rocca Imperiale, con i suoi luoghi e panorami, è entrata nel cuore e nella mente di 4.284.000 spettatori, e con uno share del 17,48%, spostandosi anche fuori dall’Italia, partecipando alla 5a edizione del Festival del Cinema Italiano Contemporaneo di Toronto nel 2016.
Appena un anno dopo la visione del film, il numero di turisti in visita a Rocca Imperiale è aumentato notevolmente: migliaia di persone affascinate dal luogo hanno deciso di vederlo di persona.
Il limone IGPdi Rocca Imperiale
La zona di Rocca Imperiale ha un microclima ideale per la coltivazione degli alberi da frutto, e del limone in particolare, con inverni miti e temperature che non scendono mai sotto lo 0 ° C.
Di conseguenza, ha la produzione di limoni più significativa di tutta la provincia di Cosenza e dell’alto Ionio. È una vera “Oasi”, un ambiente che ha sicuramente influito positivamente sulle caratteristiche del prodotto.
Il Limone IGP, coltivato da secoli nella zona di Rocca Imperiale, è conosciuto in contrada come “Antico o Nostrano di Rocca Imperiale“. Il frutto dell’albero del limone, di colore giallo intenso, ha un profumo straordinario che lo distingue dagli altri limoni. I risultati dei test hanno evidenziato un alto contenuto di limonene e preziosi profumi naturali di oli essenziali con un aroma particolare.
Il Limone di Rocca Imperiale produce tre tipi di frutta da tre fioriture durante tutto l’anno:
- Primofiore (raccolta da maggio a luglio)
- Maiolino (raccolta da maggio a luglio)
- Verdello (raccolta da agosto a ottobre)