Oggi ci troviamo a Calopezzati, piccolo borgo del cosentino che sviluppa il suo territorio alle pendici della sila greca fino al mare.
Calopezzati è un piccolo paese, ben curato sotto ogni aspetto e presenta anche un antico castello detto “Giannone” che sorge nel punto più alto del centro urbano su una base bizantina già esistente. La fortezza bizantina a base quadrangolare, aveva principalmente funzioni di presidio e di difesa del paese.
Al suo interno è ben conservata una biblioteca tardo barocca che purtroppo non abbiamo avuto modo di visitare perché il castello purtroppo era chiuso al pubblico!
La parola Calopezzati deriva da kalos-piqos: ovvero vasi di argilla. In passato infatti il paese ne fu maestro.
Le prime abitazioni risalgono all’incirca al IX secolo, quando un gruppo di abitanti decise di stabilirsi intorno al monastero costruito da monaci di rito greco su un’area protetta alle pendici della collina dove ad oggi sorge il paese. In seguito a delle incursioni musulmane, una parte degli abitanti, per prevenire nuovi attacchi provenienti dal mare, si trasferì lungo la fascia marina iniziando a creare quello che oggi è il nuovo abitato e che durante la stagione estiva ospita numerosi turisti.
Paese che vaitradizioni che scopri
Come ogni paesino calabrese, anche Calopezzati conserva le sue tradizioni culinarie.
Tra gli insaccati, oltre ai più conosciuti in tutta la Calabria, come salsiccia, soppressata, capicollo ecc.. Diventato ormai di tradizione un pò in tutte le zone della Sibaritide la “carne salata” (carne della pancetta, delle costole e la cotica del maiale che dopo essere state tagliate a pezzi vengono abbondantemente salate, successivamente cosparse di peperoncino in polvere e di aromi naturali e conservate in dei vasi di terracotta) nato come piatto povero per i contadini che non rientravano a casa per pranzo.
Cosa visitarea Calopezzati?
Nel centro storico ha sede il Castello Feudale Giannone, inizialmente primitivo impianto di rocca bizantino poi trasformato in dimora delle nobili famiglie che vi si sono succedute lasciando testimonianze delle varie culture nei secoli; la Chiesa Matrice dove è possibile ammirare significative opere di manifattura napoletana risalenti al XVI e XVII secolo.
La Chiesa della Madonna Addolorata annessa al castello ed anch’essa ricca di opere di scultori napoletani e testimonianza dell’arte Rococò in Calabria.
La seconda emergenza architettonica del paese è il Convento dei Riformati voluto dal principe Sambiase, nel XVII secolo, di fronte al castello. Nelle località Gadice, Prato e Carreira sono ancora vive le testimonianze archeologiche del passaggio dei Bruzi e dei Romani nel IV e III secolo a.C..
Degne di nota sono le attività dei piccoli artigiani che conservano la tipicità di lavori tramandati da generazioni in generazioni, in particolare l’arte tessile e la produzione di miele. È possibile scoprire l’arte della tessitura visitando gli stabilimenti tessili situati allo Scalo di Calopezzati.
Oltre ad ammirare l’esposizione dei manufatti è possibile su prenotazione assistere ad un momento della lavorazione al telaio.